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IL CAMPIONE SOCIALE 2013 : Alessandro RUOSO é anche Campione Mondiale

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Messaggio  Admin Sab Nov 30, 2013 8:41 pm

.Alessandro Ruoso  classe 1981, vive a Pordenone.

Alessandro, raccontaci un poco di te, come ti sei avvicinato al mondo del motorally e com'è iniziata la tua carriera sportiva?

La passione per i motori viene da lontano. Già a tre anni giocavo con le motorette e in famiglia l’ambiente agonistico/motoristico era servito sotto ogni forma. La vera e propria passione per la moto però, prese il sopravvento all’età di otto anni, quando iniziai a partecipare ai campionati regionali minicross, poi il campionato Triveneto dove già da subito i podi non tardarono a venire.

Tu allora arrivi dal motocross…

Si, come già detto, iniziai dai regionali, poi il triveneto, l’italiano, combattendo sempre per la prima posizione. Partecipai anche ad alcune gare dell’europeo, poi il supercross e anche ad una delle più belle gare al mondo, il Fast Cross, dove potei confrontarmi con i più grandi piloti americani della specialità. Dopo molti sacrifici, nel 2001 raggiunsi un accordo con il Team Martin Racing, (Honda ufficiale italiana) per correre il Campionato Europeo. Purtroppo il sogno che si era appena realizzato si infranse il 28 luglio 2001.

Un grave incidente stradale mi costrinse ad uno stop forzato per ben cinque lunghi anni.

Diciamo pure che sei stato sfortunato.  In seguito come sei riuscito a ritornare al mondo delle gare?

Ebbi la fortuna di conoscere Jurgen Mastrocola, ex meccanico del Team Rinaldi ed oggi titolare del Team Pro Moto Racing con sede a Merano, che insieme a suo padre Michele, fondatore del M.C.Merano, mi aiutarono veramente, dandomi una moto per poter ricominciare a gareggiare. Ripartii da zero, partecipai al campionato regionale Trentino, che vinsi. Partecipai poi al Campionato Triveneto top-driver, piazzandomi subito tra le prime posizioni. Successi che nella stagione 2008 mi fecero arrivare a disputare gli Assoluti d’Italia nella MX1, annata combattuta visti i nomi di partecipanti quali Cairoli e Bartolini, ma nonostante tutto riuscii a togliermi delle belle soddisfazioni.

So che tu non eri pilota professionista. Come conciliavi lavoro e “passione”?

Purtroppo per lavoro il tempo per la moto venne a mancare sempre più e sappiamo quanto l’allenamento in uno sport come questo sia determinante; mi dovetti  così fermare fino all’anno scorso, il 2012. Ripresi a gareggiare disputando quattro gare degli internazionali di Supercross dove mi piazzai settimo nella classifica finale.

Come sei approdato al Baja?

Per sfida e per curiosità. Subito dopo l’inverno, Angelo Montico, team manager della Offroad Motors, mi propose di disputare il Campionato Baja.

Come è stato il primo approccio al mondo del Road Book ?

All’inizio credetti di annoiarmi: tabelle, tempi, navigazione, controlli orario e timbri, troppa distrazione pensai che potesse rovinare l’adrenalina della gara. Mi sbagliavo alla grande, l’alta velocità della gara e la concentrazione che devi avere per poter riuscire a portare a termine una gara del genere è fantastica! Le velocità che raggiungi in questi tipi di competizioni sono veramente sbalorditive. Nelle speciali del Mondiale arrivai a velocità "medie" di oltre 100 km/h; sottolineo che parlo di velocità medie, non di punta.

Arriviamo alla gara finale del Mondiale Baja….. il Marocco.

In Marocco non ho avuto problemi ad abituarmi alla sabbia. Il feeling con la moto era perfetto e correre in quella situazione era come essere in un parco giochi, non ho faticato a tenere ritmo, concentrazione e velocita senza fare troppi errori ed alla fine la vittoria è arrivata.

Stagione 2014: programmi ed obbiettivi?

Purtroppo per la prossima stagione è ancora tutto in alto mare; la crisi economica colpisce anche e soprattutto il mondo dello sport. Gli sponsor sono pochi e non ho ancora definito con quale squadra correrò. Certo, gli obbiettivi sono ambiziosi, ma credo di avere le carte in regola per poter dire la mia.

Mi piacerebbe partecipare nuovamente al Campionato del Mondo Baja e magari provare qualche tappa del Mondiale Rally,  iniziare a prendere confidenza con la navigazione vera e propria, per poter coronare il sogno di molti piloti: la Dakar. Eh si, sarebbe un sogno!

A quale pilota ti ispiri e quale ti ha aiutato in questa avventura conclusasi nel migliore dei modi?

Non ho dubbi, è Stephan Peterhansel. Ho avuto occasione di conoscere Stephan quest'anno al Mondiale Baja ed suoi consigli sono stati preziosissimi per poter portare a temine questo ciclo di gare. Devo molto a Peterhansel, grande uomo e grande pilota.

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